Il Giubileo del 2025 avrà ricadute importanti in termini economici e di afflusso turistico, che interesseranno tutto il territorio nazionale. La vera sfida sarà la valorizzazione di tutta la rete dei borghi italiani, storicamente collegati alla pratica e all’esperienza religiosa, che possono rappresentare un originale e suggestivo complemento agli itinerari più classici.

L’impulso delle celebrazioni al settore turistico del nostro Paese e come l’industria bancaria potrà supportare le imprese del comparto, è al centro dell’analisi della rubrica Punti&Spunti – a cura di Maria Carmen Mazzilis del Servizio Analisi Economica e Statistiche Creditizie di Federcasse -, pubblicata sull’ultimo numero del mensile “Credito Cooperativo”.

“I borghi italiani – si legge – sono molto suggestivi e profondamente legati alle eccellenze del “Made in Italy”, nei quali l’afflusso turistico del Giubileo può determinare un considerevole indotto verso le filiere dell’artigianato e dell’enogastronomia”, rappresentando “un’occasione speciale per far scoprire anche ai tanti connazionali nel mondo, discendenti da genitori o nonni emigranti, i propri luoghi di origine, spesso piccoli paesi di provincia ricchissimi di tradizioni, cultura e storia”.

Una considerazione da cui ha preso spunto “un’inedita collaborazione tra Vaticano, Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale volta a stimolare, in occasione dell’anno giubilare, la riscoperta dei fattori identitari che legano al Paese i nostri concittadini all’estero e i loro discendenti. L’obiettivo di coniugare fede e turismo viene perseguito con la proposta di sette percorsi giubilari che coinvolgono anche le diocesi sul territorio. L’iniziativa si collega al più vasto progetto PNRR “Turismo delle radici” che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale porta avanti già da tempo, rivolto specificamente alla promozione culturale e turistica delle specificità dei piccoli comuni italiani e che ha coinvolto sindaci di comuni di tutte le 20 regioni ai quali è stato chiesto di presentare progetti per la promozione del proprio territorio. Il finanziamento a disposizione è di circa 5 milioni di euro, per 822 proposte complessivamente pervenute. Si tratta di iniziative di valorizzazione delle bellezze storiche e culturali del nostro Paese, con un particolare accento sul favorire la crescita e l’occupazione nelle aree caratterizzate da svantaggio economico e sociale”.

CON IL GIUBILEO L’OCCASIONE PER GUARDARE AL FUTURO

Il Giubileo può fare da volano ed è uno stimolo a realizzare in tempi rapidi progetti che avranno ricadute positive negli anni a venire. Il comparto del turismo riveste, d’altronde, un ruolo centrale nell’economia nazionale, con un contributo significativo al PIL e un impatto rilevante sull’occupazione. “Secondo i più recenti dati disponibili – si legge -, presentati dall’ENIT durante la BIT 2025 dello scorso febbraio, nel 2024 il settore ha generato il 10,8% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e garantito il 13% del tasso occupazionale. Le proiezioni indicano una crescita progressiva, con previsioni di raggiungere il 12,6% del prodotto interno lordo e il 15,7% dell’occupazione entro il 2034. È un comparto importante, dunque, come testimoniato da un altro dato emblematico pubblicato dall’ISTAT: nel 2023 l’Italia si posizionava al terzo posto nel mondo per numero di pernottamenti (234 milioni) dopo gli Stati Uniti (345) e la Spagna (299), e davanti a Cina (192) Regno Unito (161) e Francia (137).

Ma al tempo è un comparto fragile, composto a fine 2024 da poco più di 395.000 imprese attive, costituite per 46% da imprese individuali, tendenzialmente di dimensione ridotta e più vulnerabili. Nell’ultimo quinquennio, gravato da molteplici criticità, il numero complessivo di imprese del comparto è rimasto costante, ma è costantemente diminuito quello delle imprese individuali (-3,8% dal 2019 ad oggi) sulle quali le problematiche connesse a pandemia, rincari delle materie prime e del costo del credito ed eventi climatici estremi hanno pesato in modo estremamente rilevante”. In tale contesto l’anno giubilare è un’opportunità importante e le iniziative realizzate dalle istituzioni, per prepararsi al meglio ad accogliere l’ingente flusso di pellegrini provenienti da tutto il mondo, sono sicuramente fondamentali per confermare e valorizzare la tipica capacità italiana di “ospitare” e per poter cogliere i ritorni economici di un evento di portata mondiale.

L’IMPEGNO DELLE BCC PER IL SETTORE DEL TURISMO

Eppure il Giubileo passa e le necessità di supporto al comparto restano, soprattutto in uno scenario futuro di maggiore fragilità, anche dal punto di vista climatico. L’industria bancaria è “chiamata in causa” per coadiuvare le istituzioni e supportare le imprese turistiche dei territori. A fine 2024 gli impieghi lordi erogati dal sistema bancario italiano alle imprese del settore “Alloggio e ristorazione” superavano di poco i 31 miliardi di euro, in contrazione nell’ultimo quinquennio (-1%) e soprattutto nel periodo più recente (- 5,0% negli ultimi dodici mesi).

Sono soprattutto le imprese di dimensione più ridotta (micro-imprese e imprese minori) ad aver ricevuto meno finanziamenti (-18,1% nel quinquennio e -9,5% solo nell’ultimo anno): al progressivo irrigidimento dei criteri di offerta di credito da parte dell’industria bancaria, si è sovrapposta una significativa contrazione della domanda di finanziamenti da parte delle imprese, determinata dal clima di incertezza e dal progressivo rincaro dei tassi di interesse che solo nei mesi più recenti si sta lentamente riassorbendo. In tale contesto le BCC si sono mosse in modo sostanzialmente diverso rispetto alle banche di differente natura giuridica, continuando a finanziare anche in un contesto incerto e complesso.

I finanziamenti erogati al comparto dalle Banche di Credito Cooperativo risultano complessivamente in crescita di oltre il 9% rispetto alla fine del 2019 e stazionari nell’ultimo anno. Gli impieghi erogati alle imprese turistiche di dimensione minore sono aumentati considerevolmente nella prima parte del quinquennio per poi far registrare un progressivo riassorbimento, ma meno intenso di quello rilevato mediamente nell’industria.

In conseguenza di tale dinamica, la quota delle banche di comunità nel mercato dei finanziamenti al “Turismo” è progressivamente cresciuta negli ultimi anni. Alla fine del 2024, su 100 euro complessivamente erogati a aziende operanti nelle attività di alloggio e ristorazione 25 provengono dalle filiali BCC. Gli euro erogati salgono a 36 su 100 complessivi se analizziamo i soli prestiti erogati alle micro-imprese e alle imprese minori. Quote di mercato di tale portata testimoniano il supporto del Credito Cooperativo al comparto che rappresenta l’ospitalità italiana, eccellenza del “Made in Italy” riconosciuta in tutto il mondo. Supporto che trova nella prossimità territoriale il suo indiscusso punto di partenza e il volano per favorire un supporto qualificato e personalizzato alla clientela: la rete di filiali BCC è ampia e diffusa su tutto il territorio nazionale, anche e soprattutto nei piccoli comuni italiani, contribuendo a combatterne lo spopolamento e preservarne le specificità socio-culturali.

LA VICINANZA TERRITORIALE, VOLANO PER LA COMUNITA’

Nel contesto di progressiva desertificazione bancaria, a tutti noto e più volte sottolineato da organi di stampa e letteratura specializzata, le BCC si sono mosse in modo significativamente differente rispetto alle grandi banche: la diminuzione degli sportelli è stata contenuta e stretta mente strumentale al processo di concentrazione in atto all’interno della categoria e il numero di comuni in cui le banche della categoria operano come unica presenza bancaria è progressivamente cresciuto negli ultimi anni. A dicembre 2024, i comuni presidiati unicamente da filiali del Credito Cooperativo sono 776, per l’80% con meno di 5.000 abitanti. Erano 144 in meno – 632 – solo cinque anni fa.

La vicinanza fisica favorisce la profonda conoscenza del territorio e del suo tessuto imprenditoriale e facilita una corretta selezione dei progetti finanziati. Anche con riguardo al comparto del Turismo, la qualità del credito erogato dalle BCC risulta significativamente migliore di quella rilevata mediamente nell’industria bancaria e in progressivo miglioramento negli ultimi cinque anni, nonostante la complessità del contesto economico. A dicembre 2024, l’incidenza dei crediti in sofferenza sul totale dei finanziamenti erogati dalle BCC alle imprese operanti nelle attività di alloggio e ristorazione è pari all’1,3%, a fronte del 3,9% registrato mediamente nel resto dell’industria bancaria. Una migliore qualità del credito si riscontra anche con riferimento all’insieme delle micro-imprese e imprese minori, spesso informativamente più opache: la profonda e personale conoscenza delle imprese clienti dimostra di essere anche in questo caso la “carta vincente”, come testimoniato da un rapporto sofferenze/impieghi pari alla fine dello scorso esercizio all’1,6%, inferiore di oltre tre volte a quello rilevato per le banche di diversa natura giuridica.

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