Maurizio Gardini è il nuovo presidente della Alleanza delle Cooperative. Eletto il 15 febbraio nel corso della Assemblea annuale dell’Alleanza tenutasi a Roma, subentra a Mauro Lusetti che assume l’incarico di copresidente, affiancando l’altro co-presidente Giovanni Schiavone.

Numerose le sfide che attendono Alleanza delle Cooperative, a partire dal tema della rappresentanza che secondo Gardini “in questo paese rischia l’irrilevanza”.

Per questo, “c’è più bisogno di dialogo, di protagonismo dei corpi intermedi di cui la politica e le istituzioni non possono fare a meno”.

“Noi – ha detto Gardini nel suo intervento in Assemblea – siamo parte di quella economia civile che recita un ruolo da protagonista nel Paese. Siamo al lavoro per rimuovere le enormi e non ancora tutte emerse macerie sociali ed economiche che ci lascia la pandemia”.

Un momento del discorso del neo presidente Maurizio Gardini
Ridurre fratture e diseguaglianze

Pur partendo dagli ottimi dati di fine anno con Pil e occupati tornati a livelli pre Covid, ha spiegato Gardini, “il 2022 si apre con: rincari energetici e delle materie prime, mancanza di lavoratori (40% di assunzioni di difficile reperimento), soprattutto nelle filiere dove le cooperative sono altamente rappresentate: servizi alla persona, costruzioni, trasporti e logistica, industria alimentare e commercio”.

“Il Governo – ha detto il presidente – ha adottato una serie di misure che hanno garantito credito e garanzie a famiglie e imprese”.

“Questo ha consentito, soprattutto alle imprese che hanno vissuto una lunga fase di chiusura, di sopravvivere alla crisi. La fine dell’emergenza e il superamento di queste azioni non devono avvenire in modo traumatico perché lascerebbero sul campo molte imprese.

Nella ridefinizione della politica industriale, ha spiegato Gardini, “la Commissione Europea sostiene che l’economia europea post pandemica deve trasformarsi, bilanciando obiettivi sociali, economici ed ambientali e deve farlo attraverso una “terza via”, incoraggiando le imprese dell’economia sociale non solo a riempire gli spazi lasciati vuoti dallo Stato per costruire una società e un’economia inclusiva. Dobbiamo continuare a lavorare in Europa per consolidare questi risultati”.

Il ruolo del Credito Cooperativo

Il presidente ha sottolineato inoltre come in questa stagione il Credito Cooperativo “abbia dimostrato più di altre banche di essere vicino ai territori e di essere vicino alle imprese. Una specificità, quella del Credito Cooperativo, che va difesa combattendo la logica omologatrice delle normative comunitarie che tende alla taglia unica e quindi a snaturare il modello cooperativo”.

Ambiente ed energia

“Come Alleanza delle Cooperative – ha concluso Gardini – è necessario “raccogliere la sfida della transizione ecologica ed energetica, promuovendo l’orientamento verso modelli produttivi e di consumo sostenibili, ma garantendo, contestualmente, l’accompagnamento e la sensibilizzazione delle cooperative e delle imprese”.

“Dobbiamo promuovere le comunità energetiche – ha sottolineato -, realizzare infrastrutture e impianti, in un necessario bilanciamento tra le istanze di semplificazione e velocizzazione di procedure e iter autorizzativi e tutela del territorio, del suolo, del paesaggio e dell’ambiente”.

“Infine – ha aggiunto -, valutare senza pregiudizi scelte politiche e di sistema, ad esempio sul nucleare, sull’idrogeno, sul gas, sugli inceneritori, sul fotovoltaico in area agricola, sulla fiscalità ecologica”.