La BCC Ostra Vetere (AN) ha compiuto cent’anni. Per festeggiare oltre un secolo di storia a servizio del territorio e della comunità in cui opera, ha organizzato un duplice evento il 4 dicembre. La mattina ha inaugurato una nuova filiale in Viale Trieste 26 a Jesi, con la benedizione dei locali da parte del Vescovo, Sua Eminenza, Gerardo Rocconi; mentre nel pomeriggio ha organizzato un evento al Teatro G.B Pergolesi, che ha consentito un’ampia riflessione sull’attuale scenario economico in Italia, con un focus nella Regione Marche, a cui ha partecipato anche il Direttore Generale di Federcasse, Sergio Gatti.

Nel messaggio di saluti all’ampia platea, in cui erano seduti autorità istituzionali ed esponenti dell’economia locale, il presidente della BCC, Claudio Carbini ha sottolineato: “Festeggiamo il centenario di una piccola banca che sta bene in salute. La storia di una organizzazione e dei suoi successi costituiscono un patrimonio inestimabile, ma se assumono troppa rilevanza nel pianificare il futuro possono diventare trappole. E’ necessario favorire l’espressione del confronto, accrescere il senso di appartenenza, saper ascoltare ed infondere fiducia: essere disposti all’ aperta discussione in chiave propositiva, alla ricerca costante del miglioramento. È questa la chiave del nostro agire – ha precisato il presidente Carbini – ciò che ci ha permesso di arrivare questo prestigioso traguardo con un equilibrio gestionale mai venuto meno e una crescita costante.

“In questo scenario, ha concluso il presidente, l’apertura della filiale di Jesi vuol significare che gli sportelli bancari devono essere non soltanto luoghi di incontro tra domanda e offerta di denaro, ma spazi di proposta, incrocio di opportunità rispetto ai differenti bisogni. Un luogo di relazione, che insieme alla tecnologia, è fondamentale per sviluppare in futuro il rapporto tra cliente e banca, soprattutto nell’interesse del Paese”.

Anche il sindaco di Jesi, Massimo Bacci si è soffermato sull’importanza della relazione e ha ricordato nell’occasione come “l’economia marchigiana abbia sofferto tantissimo per mancanza di una banca locale. La relazione dovrebbe essere il riferimento per lo sviluppo di qualsiasi tipo di attività. Il rapporto umano è veramente fondamentale”.

Successivamente, si è sviluppato il dibattito nel corso della tavola rotonda dal titolo: “La ripresa post-pandemia: come riorientarsi tra opportunità, rischi e incertezze”, moderata dalla conduttrice Ilaria D’Amico, a cui sono intervenuti l’economista Carlo Cottarelli che ha illustrato lo scenario economico attuale contraddistinto dal rischio di ripresa dell’inflazione e dalla crescita dei prezzi delle materie prime. “L’accelerazione dei prezzi non è cosa di questi giorni, ha spiegato Cottarelli, perché in realtà è in atto dall’inizio di questo anno. Solo che la gente guarda al dato sui dodici mesi e allora i numeri fanno paura. Come rimbalza la domanda, rimbalzano i prezzi e adesso stiamo scaricando sui prezzi una domanda che lo scorso anno non c’era perché eravamo in lockdown. Le banche centrali e i governi stanno portando avanti misure troppo espansive e invece di aiutare la crescita, surriscaldano la domanda”.

In particolare, parlando della dimensione delle banche e delle imprese italiane, l’economista ha affermato: “Le nostre piccole e medie imprese hanno dimostrato anche nel corso della pandemia degli ultimi due anni, una capacità di resistenza o resilienza ed una flessibilità che in altri paesi non hanno dimostrato. L’industria manifatturiera italiana ne è stato un esempio perché dopo tanto tempo di chiusura hanno ripreso maggiormente, rimandando le ferie e ricominciando subito a lavorare. C’è un valore aggiunto, dunque, in termini di flessibilità. C’è però anche una necessità di mettersi insieme per fare qualcosa. Ci sono attività di ricerca e sviluppo e di innovazione tecnologica da fare insieme”.

“Attualmente le piccole banche non hanno in termini di redditività uno svantaggio – ha sottolineato Cottarelli – rispetto alle grandi banche; devono fare cose diverse, compreso la relazione molto più stretta con la clientela. In merito alla regolamentazione bancaria, è sbagliato avere stesse regole per le piccole e le grandi banche. Fanno cose diverse e il peso della regolamentazione, anche in termini di documentazione, è estremamente pesante per le piccole banche. E’ necessaria una riforma in questa direzione”.

L’imprenditore locale, Enrico Luccioni ha, invece, sottolineato da subito il rapporto storico che intrattiene come cliente della BCC. “Nel 1986 la BCC Ostra Vetere ha avuto fiducia in me e così sono riuscito a sviluppare l’azienda specializzata in strumenti di precisione che oggi è riconosciuta dai leader mondiali nei mercati degli ospedali, nell’aerospazio, dei treni e delle auto. Per questo considero l’apertura della filiale di Jesi è un segnale di coraggio”.

Dal canto suo, il Direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti, ha evidenziato i tre numeri che segnano la “differenza” delle BCC: “95% di crediti erogati nel proprio territorio di competenza; il 51% di prestiti ai soci (principio di mutualità); 70% degli utili netti annuali da destinare a riserva indivisibile”. “Accanto a questi numeri – ha aggiunto il direttore Gatti – ci sono tre parole che contraddistinguono l’operato delle BCC e che derivano dalle disposizioni della Banca d’Italia: la mutualità ( ai soci vengono riservati condizioni e agevolazioni vantaggiose), la democrazia (nella governance), la comunità (le BCC operano a favore del territorio in cui hanno competenza). In questo periodo di prolungata pandemia la BCC non è solo è stata una “banca differente”, ma anche resiliente. La funzione anticiclica delle BCC è fondamentale per ridurre le disuguaglianze laddove ci sono”.

Interessante e ricco di spunti per indirizzare gli investimenti futuri, l’intervento del direttore di BCC Risparmio&Previdenza, Vincenzo Palli che ha detto: “Con cautela, l’investimento va orientato verso asset che comunque siano capaci di rivalutarsi in termini reali; in tal senso, la compone azionaria, probabilmente, è la più adeguata perché così le aziende possono difendere i propri margini; dall’altro occorre cautela e attenzione sul comparto obbligazionario, che possono soffrire in questa fase d’inflazione”.

Infine, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli ha focalizzato l’attenzione sul proprio territorio, sollecitando in futuro di spingere “verso la formazione, l’innovazione e soprattutto verso una maggiore capacità di aggregazione da parte delle imprese manifatturiere locali per poter raggiungere un mercato internazionale”. “L’imprenditore marchigiano per la sua genetica – ha detto il presidente Acquaroli – riuscirà a risollevarsi. Già vediamo un territorio pieno di tante attività e di tanta imprenditorialità che ci fa sperare bene. Bisogna spendere bene le risorse (del PNRR) per riuscire a focalizzare gli obiettivi e ricostruire una visione di sviluppo”.

L’evento si è concluso con un omaggio a Ennio Morricone dell‘Italian Saxophone Quartet diretto dal Maestro Federico Mondelci.

I NUMERI DELLA BCC OSTRA VETERE

La BCC Ostra Vetere (AN), attualmente, può contare su 2000 soci e 10mila clienti ed opera in 36 comuni con le sette filiali di Ostra Vetere, Arcevia, Jesi, Moie di Maiolati Spontini, Rosora, Serra de’ Conti, Serra di San Quirino.

(Nella foto di apertura, da sinistra, il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, la conduttrice Ilaria D’Amico, l’economista Carlo Cottarelli, l’imprenditore Enrico Luccioni, e il direttore di BCC Risparmio&Previdenza, Vincenzo Palli).

Potrebbe interessarti anche

Augusto dell’Erba confermato presidente della Federazione Puglia e Basilicata delle BCC

Banca Adria Colli Euganei. Due defibrillatori alla comunità locale

Cassa Rurale Valsugana e Tesino, nuovi strumenti di finanziamento per imprese e famiglie

Le BCC a sostegno della popolazione ucraina

Attenzione alle truffe perpetrate a nome di “BCC Federcassa Spa”

Resta aggiornato sul mondo del Credito Cooperativo