Se potessi organizzare il concerto più bello di sempre… tu come le faresti? Io direi: solidale, aperto a tutti e sostenibile.
In una parola: RisorgiMarche!

Ma come si fa un festival così? Sono andata a sbirciare “dietro le quinte” per scoprirlo.

E’ il 21 luglio. Il consiglio è di partire presto, di camminare, di curiosare e di mangiare tra Apiro e Poggio San Vicino. E noi seguiamo il consiglio, partiamo presto, attraversando i borghi che punteggiano le colline, per raggiungere Pian dell’Elmo dove lasciamo l’auto. Da qui si prosegue a piedi fino a Monte Moscosi. Sul prato del concerto si staglia un panorama incredibile verso il Monte San Vicino, la montagna più alta del comprensorio, e verso l’orizzonte in direzione delle colline jesine e del mare che si riesce a scorgere, nelle giornate prive di foschia.

UN FESTIVAL “LEGGERISSIMO”

Quando arriviamo, la macchina organizzativa di RisorgiMarche è già in movimento da ore. Il “campo base” è stato allestito fin dal mattino presto: ci sono le tende che ospitano la “cambusa”, ossia il catering per lo staff e gli artisiti; una è adibita a camerino; in un’altra c’è il generatore dell’impianto audio alimentato dai pannelli solari sistemati poco più in là nella piena luce del prato sul quale tra poche ore si terrà il concerto.

Giambattista Tofoni, ideatore insieme a Neri Marcoré di RisorgiMarche, tiene tutto sotto controllo via radio: il parcheggio, i sentieri già presidiati dalle guide alpine sui quali si stanno già incamminando i primi partecipanti, i posti di blocco per le auto.

Come si raggiunge l’area concerto di un festival sostenibile? Lasciando l’auto negli appositi parcheggi, meglio ancora se raggiunti facendo car-sharing, a piedi fino al prato e poi ancora in bici o in e-bike.

Siamo nel cuore della più giovane riserva naturale marchigiana, istituita nel 2009, che si espande per circa 1500 ettari tra i comuni di San Severino, Matelica, Apiro e Gagliole, in provincia di Macerata. Non lontano dal luogo del concerto c’è la suggestiva faggeta di Canfaito, meta di tanti appassionati di fotografia, nel periodo del foliage. Qui si possono ammirare faggi secolari, fra i quali un esemplare di circa 500 anni che è il più grande di tutte le Marche, annoverato tra i 300 alberi monumentali d’Italia.

SE BASTASSE UN CONCERTO PER FAR NASCERE UN FIORE

Lo staff di RisorgiMarche ci accoglie con un buon caffè. L’acqua è tenuta al fresco in grandi thermos. C’è un altro punto acqua all’inizio del percorso. Il popolo di RisorgiMarche sa che è indispensabile portare con sé una borraccia capiente. Si cerca infatti di evitare il più possibile l’utilizzo delle bottigliette plastica. I pass per chi lavora dietro le quinte, quindi anche quelli che hanno dato a noi, sono piantabili. Basta un concerto per far nascere un fiore.

Non si vince per due anni il Premio CulturaInVerde, tra gli altri premi che nel tempo si è aggiudicato il festival, così per caso…

I produttori locali che hanno già attrezzato la loro area devono attenersi a delle regole ben precise dettate dall’organizzazione di RisorgiMarche: un disciplinare che comprende servire prodotti a km0, in contenitori per alimenti compostabili e infine alimentare le loro cucine mobili con generatori silenziosi nel rispetto del luogo nel quale ci troviamo. Ce lo spiega Francesca che organizza la logistica dell’area ristoro con passione e, quando serve, con severità per controllare che tutti si attengano al disciplinare del festival.

Anche per il catering e gli artisti vengono utilizzati solo prodotti stagionali del territorio, con una preferenza per la cucina vegetariana perché ha un minore impatto ambientale. Anche la cuoca si chiama Francesca e le sue torte sono note per essere un ottimo carburante per le lunghe giornate di lavoro dello staff del festival.

RisorgiMarche è un festival diverso da tutti gli altri anche per il suo essere accessibile e inclusivo: alla cooperativa sociale Frolla si è unita senza;rete con le sue birre artigianali, che come sappiamo è un progetto di inclusione lavorativa per ragazzi nello spettro autistico. La vendita del merchandising è affidata all’Anffas Sibillini Onlus, associazione con sede a San Ginesio, nell’area del cratere sismico alla quale viene devoluto l’intero ricavo per finanziare le attività de “La casa nel cuore”, struttura di accoglienza per ragazzi con disabilità intellettiva.

POPOLO DI RISORGIMARCHE!

Andrea si sposta da una parte all’altra del prato velocemente sulla sua bici elettrica. Al collo la macchina fotografica, in mano il cellulare per cogliere le immagini più belle del popolo di RisorgiMarche che si sta radunando davanti al “palco” del concerto. Qui si lavora con la luce: per non usare energia che non sia quella del sole e per consentire alle persone di percorrere il sentiero del ritorno in sicurezza.
La luce è anche la protagonista del lavoro di Andrea: le splendide immagini che vede sul sito e sui social del festival sono tutte sue.
La cosa che gli piace di più del suo lavoro?
Creare contenuti affinché questo popolo continui a crescere.
Qui la community è in carne e ossa. Ci si dà appuntamento per un altro concerto, qualcuno porta sempre una coperta in più per sedersi sul prato e godersi la musica incorniciata dallo spettacolo naturale che le Marche sanno offrire con generosità.

Ma è ora che la festa cominci e tutto si fa più frenetico. Lo staff di RisorgiMarche è in fermento. Bisogna cronometrare i tempi: parte Tofoni per salutare il pubblico che affolla ormai l’area concerto con i sindaci di Apiro e Poggio San Vicino. Ci sono più di 2000 persone oggi sul prato. E dopo il saluto al grido di “Popolo di RisorgiMarche!” arrivano Colapesce e Dimartino.
Si leva l’applauso del pubblico e sulle prime note della canzone “La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo” ha inizio lo spettacolo, nello spettacolo di RisorgiMarche.

Martina è giovane socia e dipendente di BCC Metauro

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