In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, come ogni anno, il Credito Cooperativo intende celebrare tenendo alta l’attenzione su un fenomeno indegno per un paese moderno e civile. Oggi è un’occasione per ricordare, in particolare, che la violenza, non è solo psicologica, fisica, sessuale. È anche violenza economica, fatta di minori opportunità e di varie forme di emarginazione economica e finanziaria. Si verifica soprattutto quando viene negata l’autonomia.

IL PRIMO PASSO, L’INDIPENDENZA. Nel 2020, le donne assistite dai Centri antiviolenza senza lavoro o risorse per rendersi autonome erano il 60,5% (dati Istat febbraio 2022). E la quota sale al 70% tra le giovani dai 18 a 29 anni, le più precarie. Nello stesso anno, sono circa 21 mila le donne che avrebbero avuto bisogno di un supporto per raggiungere l’indipendenza economica. Sono dati da emergenza sociale.

Le BCC, in quanto banche di comunità, sono da sempre impegnate nell’erogare crediti, anche di piccole entità (anche sotto forma di microcredito) per contribuire a favorire processi di inclusione, capacitazione e coesione sociale. Soprattutto per sostenere e difendere le donne attraverso il recupero – o il conseguimento per la prima volta – dell’indipendenza economica delle donne vittime di violenza.

Il “Microcredito di Libertà” è il progetto di emancipazione economica delle donne vittime di violenza frutto dell’intesa fra l’allora Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, Federcasse, l’ABI, l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), la Caritas Italiana, siglata nel 2020 e che sta finalmente giungendo alla sua fase operativa.

Il progetto prevede l’attivazione di un sistema di microcredito (imprenditoriale e sociale) “dedicato all’emancipazione delle donne vittime di violenza maschile da forme di sudditanza economica che possono anche determinarsi o acuirsi nei casi in cui le donne denuncino le violenze subìte e si allontanino da contesti di supporto economico basati sui rapporti familiari o sociali nei quali le violenze si sono manifestate”.

“Abbiamo imparato – dichiara Teresa Fiordelisi, presidente di iDEE, l’Associazione delle Donne del Credito Cooperativo – che la violenza non è solo fisica e sessuale, ma anche verbale, psicologica ed economica. Diversi studi mostrano come spesso i primi meccanismi di controllo e violenza contro una donna si manifestino proprio sotto profili economici. Con la limitazione dell’accesso a risorse economiche, infatti, si inizia a privare la donna della propria indipendenza e della propria autostima, rendendo sempre più difficile l’allontanamento da dinamiche di dipendenza nociva. Questi elementi non possono che far riflettere chi opera nell’industria bancaria”.

“Il ‘Microcredito di Libertà’ – ha ribadito il Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba – vuole trovare una possibile soluzione ad un fenomeno poco conosciuto, ma drammatico, come la non autosufficienza economica di donne vittime di violenza. Che spesso perdono il sostegno assicurato da legami sociali o professionali”.

In questo modo, le BCC intendono impegnarsi nell’attivazione di un sistema strutturato di microcredito dedicato all’emancipazione delle donne vittime di violenza. Così come fatto in questi ultimi venti anni anche in Ecuador, con il progetto “Microfinanza Campesina” e in Togo, dove Federcasse ha firmato un Accordo per un Fondo di Garanzia che favorisce l’accesso al credito delle donne delle aree rurali.

In Italia, in particolare, sono numerose le buone pratiche messe in campo dalle BCC nei propri territori, dal sostegno per la realizzazione di mostre e rappresentazioni teatrali, all’apertura di conti correnti a favore di associazioni che promuovono la parità di genere, all’organizzazione di eventi ad hoc fino alla raccolta fondi – attraverso anche lo strumento innovativo del crowdfunding – per supportare progetti che mirano a contrastare la violenza sulle donne in tutte le sue forme (da quella fisica, culturale fino a quella economica).

A questo link, una rassegna non esaustiva delle principali iniziative:

https://www.creditocooperativo.it/news/25-novembre-contro-la-violenza-sulle-donne-le-iniziative-delle- bcc-nei-territori

Roma, 25 novembre 2022

Dall’inizio dell’anno fino alla data del 21 novembre, sono state uccise 104 donne.

I dati interforze – contenuti nel lavoro realizzato dal Servizio Analisi Criminale del Viminale – analizzano, tra l’altro, l’andamento degli omicidi volontari. Nei primi nove mesi del 2022, hanno fatto registrare una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2021 (sono stati 82 anziché 90). Vittime ricordate nel Report con il nome di battesimo e con una breve descrizione del fatto criminale.

Secondo, inoltre, gli ultimi dati Istat (agosto 2022), le persone che hanno chiamato per la prima volta il 1522 (il numero contro la violenza sulle donne e lo stalking) nel primo trimestre 2022 sono l’82,4% del totale, dato che risulta leggermente inferiore rispetto al trimestre precedente e rispetto allo stesso periodo del 2021. Tra le vittime questo dato risulta in aumento e raggiunge il 92,6%.

Le vittime che hanno contattato il 1522 hanno segnalato di avere subito più tipologie di violenze nel 68,9% dei casi (in particolare, 2 nel 21,7% e 3 o più forme di violenza nel 47,2% di casi; valore in lieve aumento rispetto al precedente trimestre). I dati relativi al primo trimestre 2022 confermano quanto analizzato nei precedenti trimestri, ovvero che quando le vittime contattano il 1522, più di frequente segnalano la violenza fisica come la violenza principale che subiscono. Considerando però tutte le forme di violenza subite, quella psicologica risulta la più frequente.

Le BCC a sostegno della popolazione ucraina

Attenzione alle truffe perpetrate a nome di “BCC Federcassa Spa”

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