Il Palazzo della Cooperazione di via Torino a Roma ha ospitato, lunedi 8 novembre, la presentazione del nuovo Indice NeXt Index ESG Risk-A. L’evento, “Come misurare il futuro delle imprese”, è stato organizzato da NeXt – Nuova Economia per Tutti in collaborazione con Federcasse e Confcooperative.

Il nuovo indice di sostenibilità, pensato per PMI e start-up, arricchisce il set di indicatori del NeXt Index. Indicatori sviluppati da NeXt – Nuova Economia per Tutti per misurare l’impatto ambientale e sociale delle azioni e delle strategie non solo delle imprese, ma anche di enti locali, organizzazioni del Terzo Settore, scuole e università.

Il calcolo del NeXt Index si basa infatti su un questionario di autovalutazione accessibile a tutte queste realtà. Articolato in sei aree di valore, che vanno dalla governance all’ambiente, dal lavoro ai rapporti con i cittadini, la catena di fornitura, la comunità locale; per un totale di 30 indicatori, collegati con gli obiettivi di sviluppo sostenibile ONU, gli indicatori BES, i principi ESG. Dall’elaborazione dei dati dell’Indice si arriva a costruire un bilancio di impatto: non solo sintetizza il percorso di coinvolgimento degli stakeholder compiuto fino al momento della rilevazione, ma indica anche la strada da percorrere nel futuro per continuare a crescere nella sostenibilità.

La nuova metrica rimette al centro le persone e l’ambiente

Una nuova metrica – ha spiegato il Presidente di NeXt, Giovanni Battista Costa aprendo i lavori del convegno – coerente con una nuova economia che rimette al centro la cura delle persone e dell’ambiente; e non più solo la logica di massimizzare il profitto. Un cambio di paradigma di cui si avverte oggi più che mai bisogno “in un momento storico in cui anche a livello mondiale in cui ci siamo resi tutti conto che le cose non vanno” ha osservato. Da qui nasce l’esigenza di “costruire una misurazione coerente con l’obiettivo di crescita economica e di creazione di valore condiviso che rispetti l’uomo e l’ambiente”. Esigenza a cui i NeXt Index rispondono come “indici costruiti dal basso, quindi a partire dai bisogni di benessere, qualità, rispetto dell’ambiente e, tramite tutti i nostri associati, rappresentando tutti i livelli della nostra società”.

Un cambiamento che, a dispetto di quanto si possa credere, si basa su cose semplici. “Prima di tutto la fiducia, sotto forma di autovalutazione delle aziende; poi semplificazione e sburocratizzazione.

Intelligenza collettiva e formazione per migliorare il rapporto fra banca e impresa

Fra i punti di forza dell’Indice – ha sottolineato ancora Leonardo Becchetti, Co-fondatore NeXt Nuova Economia per Tutti –, innanzitutto l’intelligenza collettiva: il NeXT Index è il frutto di diverse competenze messe insieme, e dimostra che “vale molto di più qualcosa che non è stato creato solo dagli esperti ma prodotto insieme agli stakeholder”. C’è poi la formazione, che accompagna l’intero percorso, e l’autovalutazione confermata dagli stakeholder, molto più a prova di washing della certificazione. Un percorso che – ha osservato Becchetti – conduce a migliorare il rapporto fra banca e impresa. Perché si riducono le asimmetrie informative, dunque i rischi, anche di controversie, e quindi le banche possono offrire finanziamenti a tassi di interesse migliori.

Indice di relazione, per le banche di relazione

“Per le banche di relazione, quali sono per vocazione ma soprattutto per normativa le banche di Credito Cooperativo, il fatto di poter contare su un sistema di indicatori che fa della relazione la sua caratteristica distintiva è una buona notizia”. A confermarlo il DG di Federcasse Sergio Gatti, intervenendo alla presentazione del nuovo NeXt Index ESG Risk-A dedicato a PMI e start-up.

Uno strumento utile per valorizzare il rapporto fra banca, impresa, assicurazione, superando alcuni dei limiti dell’attuale sistema di valutazione. Nel quale, come ha confermato un’indagine della Commissione europea del 2020, soprattutto le imprese piccole e medie affrontano almeno cinque criticità: la leadership culturale dei paesi anglofoni; la scarsa trasparenza e comparabilità fra i rating; la scarsa cura delle relazioni con le imprese; costi crescenti.

La proposta di NexT – ha concluso – attraverso la valorizzazione della relazione fra tutti i soggetti coinvolti, accompagna l’impresa nella scelta e fornisce quell’informazione qualitativa che fa la differenza per un sistema come quello del Credito Cooperativo, che supera il 20% del credito in settori ad alta intensità di lavoro, come artigianato o agricoltura.

Generative, innovative, relazionali: ecco le imprese del NeXt Index

Un’azienda campana che costruisce gruppi elettrogeni. Un noto marchio alimentare gestito da una cooperativa di allevatori. Un’impresa agricola con uno Statuto scritto a penna nel 1978. Una ditta familiare di costruzioni che opera in tutto il mondo. Sono le imprese del futuro che hanno presentato le loro best practice di applicazione dell’Indice NeXt nel corso dell’incontro. Ad introdurre le loro esperienze, Lorenzo Semplici, Responsabile CeSVa – Centro Studi e Valutazioni NeXt.

Per l’azienda metalmeccanica Coelmo – ha sottolineato la Vice Presidente Stefania Brancaccio – per la prima volta le persone dell’azienda hanno avuto la spiegazione di come funzionano questi indici, grazie alla formazione sugli indicatori che è parte integrante del percorso di definizione del bilancio di impatto.

Con il NexT Index – ha osservato Myriam Finocchiaro, Communication, External Relations and CSR Manager di Granarolo S.p.A. – è stato possibile coinvolgere l’intera filiera dei fornitori, per rafforzare e rendere generativo un rapporto fondamentale per l’impresa, che spazia dalla cura degli animali a quella dell’ambiente, fino all’innovazione e digitalizzazione dell’“allevamento 4.0”.

Nata nel 1978, Agricoltura Capodarco già nel primo Statuto valorizzava la centralità della persona, l’attenzione all’ambiente, lo sviluppo della comunità locali. A quarant’anni di distanza – ha evidenziato il Presidente Salvatore Stingo – restano questi i punti di riferimento che guidano l’impresa.

Impresa ambasciatrice dell’Economia Civile 2021, I.CO.P. SpA Società Benefit ha declinato l’idea di una governance sostenibile in due scelte, come ha spiegato il Presidente Piero Petrucco. La prima, quella di diventare società benefit, mantenendo un forte legame con il proprio territorio pur operando in tutto il mondo. La seconda, trasformare la governance tradizionale di un’impresa di famiglia in un’organizzazione aziendale inclusiva.

Nell’area riservata “NOI Credito Cooperativo” la sintesi completa del convegno e il link al video della diretta.

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