L’Italia segna un passaggio storico nel percorso verso un’economia più inclusiva e sostenibile. Si è chiusa il 14 novembre la consultazione pubblica sulla prima Strategia nazionale per l’economia sociale, promossa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
La bozza del documento, pubblicata lo scorso 17 ottobre, dà attuazione al Piano d’Azione europeo per l’Economia Sociale e alla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 27 novembre 2023 (C/2023/1344), tracciando una cornice organica di politiche e strumenti a sostegno di un settore che oggi rappresenta una componente fondamentale del modello di sviluppo europeo.

Il Credito Cooperativo tra i protagonisti dell’economia sociale

Tra le novità più rilevanti della Strategia, il riconoscimento ufficiale delle Banche di Credito Cooperativo come “soggetti dell’economia sociale”, secondo la definizione europea.
Un passaggio significativo, ottenuto anche grazie al contributo di Federcasse, che ha partecipato ai lavori del Tavolo tecnico istituito presso il MEF e operativo da giugno 2024, presieduto dal Sottosegretario Lucia Albano e coordinato dal prof. Gabriele Sepio.

Un risultato che valorizza la natura mutualistica e non speculativa del Credito Cooperativo, come sancito dall’articolo 45 della Costituzione, e che al tempo stesso assegna al sistema delle BCC una nuova responsabilità: contribuire attivamente all’attuazione della Strategia, con iniziative nazionali e territoriali a favore delle comunità e dell’economia civile.

“Le banche di credito cooperativo – ha dichiarato Lucia Albano, Sottosegretario al MEF con delega all’economia sociale, nel corso del convegno della Federazione dell’Emilia-Romagna delle BCC del 18 ottobre – hanno ottenuto il titolo di protagoniste dell’economia sociale, secondo la definizione dell’Unione Europea. Il Piano d’Azione italiano pone al centro la persona, rispondendo ai bisogni dei territori. Le BCC ne sono a pieno titolo attori”.

Una costruzione condivisa

La Strategia nazionale per l’economia sociale nasce da un percorso di confronto partecipato, che ha coinvolto amministrazioni pubbliche, enti rappresentativi e reti del Terzo Settore.
Federcasse ha preso parte attiva alla redazione del documento, in coordinamento con Confcooperative, assicurando l’inserimento di riferimenti espliciti al Credito Cooperativo e contribuendo con proposte tecniche su aspetti tributari, societari, bancari, di finanza sociale e giuslavoristici.

I punti chiave per il Credito Cooperativo

Nel documento emergono diversi elementi di rilievo per il sistema delle BCC:

Riconoscimento delle BCC e delle Capogruppo dei Gruppi Bancari Cooperativi come soggetti dell’economia sociale, componenti essenziali di un sistema fondato sulla mutualità e sull’interesse generale.
Valorizzazione della funzione di inclusione territoriale, con il riconoscimento del ruolo delle BCC nel contrasto alla desertificazione, anche bancaria, dei territori.
Introduzione di strumenti finanziari dedicati per favorire l’accesso al credito e rafforzare l’infrastruttura finanziaria dell’economia sociale.
Riconoscimento dell’indisponibilità del patrimonio e della destinazione mutualistica degli utili come condizioni per la non imponibilità fiscale.
Proposte di adeguamento dei SIEG (servizi d’interesse economico generale), per includere tra le attività di interesse pubblico anche quelle svolte dalle BCC nei propri territori.
Misure di sostegno all’occupazione e alla parità di genere, con incentivi e agevolazioni contributive per i soggetti dell’economia sociale, comprese le BCC.
Rafforzamento delle organizzazioni di secondo livello, che svolgono un ruolo strategico nella formazione, nella promozione culturale e nell’identità cooperativa.

Un passo avanti per il Paese

Con questa Strategia, l’Italia si allinea ai più avanzati modelli europei di sviluppo sostenibile e solidale, ponendo le basi per un’economia che integra competitività e coesione sociale.
Per il Credito Cooperativo, si tratta di un riconoscimento storico e di un nuovo punto di partenza: la conferma di un ruolo che, da oltre un secolo, unisce finanza e comunità nel segno della mutualità e della prossimità.

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