Il 16 ottobre si è tenuta a Roma presso il Palazzo della Cooperazione, l’Assemblea annuale dei Rappresentanti dei Destinatari della Cassa Mutua Nazionale per il Personale delle Banche di Credito Cooperativo che oltre ai lavori tecnici, ha dato spazio alla ricorrenza del trentennale della sua fondazione, esaltandone le peculiarità ma senza tralasciare le sfide evolutive future.

Attiva dal 1994, la Cassa Mutua Nazionale si conferma un modello di eccellenza nel panorama nazionale della sanità integrativa e concreta espressione della solidarietà mutualistica del movimento cooperativo che si basa sull’unire le forze per darsi sostegno reciproco, sull’importanza delle relazioni che valorizzano la centralità della persona.

Il presidente della Cassa Mutua Nazionale, Matteo D’Angelo

“La Cassa Mutua Nazionale ha in questi anni assolto al suo scopo, – ha affermato nel corso dell’appuntamento annuale il presidente Matteo D’Angelo – ossia quello di fornire, senza scopo di lucro, assistenza sanitaria attraverso il rimborso delle spese affrontate per ricoveri, interventi, visite. Prestazioni, che sono finanziate essenzialmente attraverso i contributi versati dal datore di lavoro e dal lavoratore, secondo quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale dipendente delle Banche di Credito Cooperativo”.

Dai lavori assembleari è emerso con evidenza che la Cassa Mutua Nazionale continua tutt’ora a garantire il benessere e il welfare sanitario delle famiglie e ad affermarsi come risposta efficace e complementare al servizio pubblico. I valori della mutualità, della proporzionalità e della solidarietà ne sostengono la crescita. L’impegno “ordinario” è segnale della capacità di resilienza e di intervento della sanità integrativa che mira al bene comune.

I numeri che sono stati illustrati nel corso della Assemblea, presieduta dalla vicepresidente Alessandra Panico, sono la concreta testimonianza della lungimiranza delle parti sociali che trent’anni fa l’hanno istituita a beneficio degli aderenti del Credito Cooperativo.

Un momento dei lavori assembleari del 16 ottobre 2024

Nel 2023, Cassa Mutua Nazionale ha assistito oltre 71 mila persone (di cui 28mila dipendenti, 4mila pensionati delle Aziende del Credito Cooperativo e più di 39mila familiari a carico e non). Nello stesso anno, i contributi totali (comprensivi di quelli ordinari, aggiuntivi e Long Term Care/LTC) ammontavano ad oltre 39.8 milioni di euro, di cui sono stati destinati oltre 34.7 milioni di euro per le prestazioni sanitarie (pari all’87%).

Nello specifico, a fine 2023 sono state erogate oltre 316mila prestazioni per un valore complessivo superiore a 32 milioni di euro. Fra le prestazioni ordinarie più diffuse, il rimborso di oltre 71mila ticket, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro, e più di 66mila visite specialistiche del costo di oltre 5 milioni e mezzo di euro. Fra le prestazioni ospedaliere, invece, spiccano per numero gli interventi ambulatoriali e in day hospital e le diarie per ricovero per operazioni chirurgiche. Ammontavano ad oltre 5,6 milioni di euro i rimborsi erogati per gli interventi chirurgici.

In particolare, anche le prestazioni di Long Term Care (LTC) e di cura della non autosufficienza sono l’esempio tangibile del sostegno offerto dalla Cassa, così come della capacità di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana come quella italiana: nel 2023 sono stati messi a disposizione oltre 2 milioni e 898mila euro per prestazioni dedicate alle cure a lungo termine.

UN ESEMPIO NEL PANORAMA DELLA SANITA’ INTEGRATIVA

Nel corso dell’assemblea è intervenuto il professore Marco Micocci, ordinario di Matematica finanziaria e attuariale all’ Università degli Studi di Cagliari, che attraverso una dettagliata analisi ha evidenziato come nel 2023 la Cassa Mutua Nazionale abbia destinato per il rimborso delle prestazioni ordinarie (extraospedaliere ed ospedaliere) un valore totale di oltre 26,2 milioni di euro.

Micocci ha anche sottolineato come, rispetto ad altre forme di sanità integrativa contrattuale, i relativi rimborsi abbiano riguardato non solo le visite specialistiche (5,2 milioni di euro ovvero il 19,7% del totale), bensì anche l’ortodonzia (per un valore pari a 3 milioni di euro, 11,4%), la prevenzione (per un valore di 2,1 milione di euro, 8,1%), le cure di psicoterapia (pari a 1,9 milioni di euro, 7,1%), l’acquisto delle lenti oculistiche (pari ad oltre 1,5 milioni di euro, 5,7%) e anche le prestazioni inerenti l’inseminazione e gravidanza (pari a 844mila euro, 3,1%).

Le prestazioni extra ospedaliere e ospedaliere erogate dalla Cassa Mutua Nazionale per tipologia di rimborso. Anno 2023

Fonte: Micocci&Partners su dati forniti dalla Cassa Mutua Nazionale

Inoltre, gli iscritti alla Cassa Mutua Nazionale fruiscono di questo strumento di welfare con una percentuale che sfiora il 63% (che tiene in considerazione gli iscritti fruitori di almeno una prestazione nell’anno). “Tra le più elevate a livello nazionale”, ha sottolineato il professore Micocci. Solo in alcuni Fondi destinati a specifiche categorie (Dirigenti, Giornalisti, …) si ravvisano percentuali paragonabili. Per i più grandi Fondi Sanitari italiani vengono rilevate percentuali comprese tra il 20% e il 40% (Commercio, Metalmeccanica, Artigianato)”.

E ancora tra i tratti distintivi della Cassa, ha rilevato il docente “il rapporto tra prestazioni e contributi che supera l’80%, soglia inarrivabile da qualsiasi gestore con scopo di lucro”.

Da ultimo, un aspetto molto all’avanguardia è relativo alle analisi di Risk Management condotto dalla Cassa Mutua Nazionale in modo periodico che filtra le decisioni in logica di sostenibilità. “Questa – ha concluso Micocci, è una delle condizioni necessarie per il mantenimento delle coperture dei lavoratori nel lungo periodo”.

Prezioso anche il contributo fornito in Assemblea dal dottore Carlo Maria Oddo, Generale medico dell’Arma dei Carabinieri e Specialista in medicina legale e delle Assicurazioni e consulente medico di Cassa Mutua Nazionale, che ha parlato del nuovo scenario della telemedicina e degli interventi con l’utilizzo della robotica. “Dobbiamo adattarci al nuovo e all’evoluzione delle innovazioni. In tale direzione si colloca anche la personalizzazione delle cure per aumentare l’efficacia delle stesse. E’ così che i fondi di sanità integrativa colmano quello che i fondi sanitari pubblici non riescono a fare”.

AMPIA PARTECIPAZIONE TRA SPUNTI E RIFLESSIONI

Ampia la partecipazione dei segretari Nazionali delle Organizzazioni Sindacali di Categoria, tra cui Luca Bertinotti (FABI), Pierpaolo Merlini (First Cisl), Riccardo Sanna (Fisac Cgil), Giuseppe Del Vecchio (Uilca), Domenico Pota (UGL Credito) che nel corso dei loro interventi hanno delineato lo scenario del sistema sanitario nazionale in Italia e del progressivo invecchiamento demografico; e la necessità di intervenire e apportare modifiche allo Statuto della Cassa Mutua Nazionale per affrontare il futuro con lungimiranza.

Presenti anche i responsabili delle Relazioni Sindacali delle Capogruppo dei Gruppi Bancari Cooperativi, BCC Banca Iccrea e Cassa Centrale Banca, Massimiliano Calvi e Pasquale Del Buono che hanno riconosciuto come la Cassa sia un’eccellenza nel panorama della sanità integrativa e un tesoro del Credito Cooperativo da preservare, salvaguardandone la sostenibilità.

E’ intervenuto anche Domenico Ruggeri, responsabile Servizio Affari Sindacali e del Lavoro di Federcasse, che ha ricordato come la Cassa Mutua sia uno strumento di welfare previsto dal CCNL per il personale dipendente delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali che mette al centro la persona. E la bilateralità sia l’eccellenza con cui si esprime la contrattazione.

Inoltre, hanno partecipato Alessio Zanoni (Cassa Mutua Trentina) e Marco Belardinelli (Cassa Mutua Toscana) che hanno parlato delle sinergie tra Mutue e dell’importanza della patrimonializzazione per poter continuare a rispondere alle esigenze degli aderenti.

Infine, Piergiuseppe Mazzoldi e Giuseppe Longo, rispettivamente vicepresidente e direttore del Fondo Pensione Nazionale per il personale delle BCC hanno rivolto lo sguardo verso il futuro, ai benefici da poter trarre dalla fiscalità e alle sfide da affrontare, tra queste l’avvento delle nuove tecnologie.

(Norma Zito)

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