Amatrice (Rieti) – una delle cittadine più colpite dal terremoto in Centro Italia del 2016 – diventa Comune pilota di un innovativo modello di teleassistenza sociale. Lo scorso 26 giugno, presso l’Auditorium della Laga, è stata presentata ufficialmente Rescue&Care, una piattaforma digitale pensata per fornire supporto sociosanitario a domicilio ai più fragili, come gli anziani e malati cronici, in un territorio segnato dalle difficoltà post-sisma e dalle caratteristiche di area montana.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Comune di Amatrice e la Banca di Credito Cooperativo di Roma ed è stato finanziato con i fondi raccolti dal Credito Cooperativo a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma. L’obiettivo è offrire sostegno tecnologico e assistenza senza sostituirsi alle strutture ospedaliere, ma integrandole, riducendo gli spostamenti e garantendo sicurezza e cure direttamente nelle abitazioni.

Alla presentazione dell’iniziativa hanno preso parte il sindaco Giorgio Cortellesi, il presidente di BCC Roma e FederLUS Maurizio Longhi, i responsabili della piattaforma Mauro Comotti e Antonio Sterpetti e il consigliere comunale con delega alla sanità Luca Poli, promotore dell’iniziativa.

Nella fase sperimentale Rescue&Care ha già raggiunto circa cento cittadini e punta a crescere nei prossimi anni, diventando un presidio tecnologico e sociale per l’intera comunità.

“Sappiamo molto bene – ha detto il presidente Longhi – quanto questo bellissimo territorio sia rimasto ferito dal sisma che ha scosso il Centro Italia. Ai tempi il Credito Cooperativo, con in testa Federcasse, si attivò per portare tutto l’aiuto possibile, economico e non, a questi territori. Rescue&Care rientra proprio tra i tanti progetti che la cooperazione di credito ha portato qui ad Amatrice e in altri Comuni colpiti dal terremoto”.

“La fragilità è una forza”, ha affermato il sindaco Cortellesi. “Essere vicini ai più deboli è uno dei pilastri della ripartenza di una comunità che ha bisogno di case e strade, ma anche di servizi efficienti. Amatrice è ora un laboratorio di un modello replicabile in altre realtà”.

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