Le attuali tensioni geopolitiche e le scelte protezionistiche adottate dagli Stati Uniti; la necessità di ripensare il modello di sviluppo in Europa che “mostra fragilità strutturali evidenti”; il basso livello dei salari in Italia, cresciuti in termini reali “molto meno che negli altri principali Paesi europei”. Sono alcuni dei passaggi letti dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nelle sue “Considerazioni finali” nella mattina del 30 maggio in occasione del consueto appuntamento davanti agli esponenti del mondo economico, sociale e delle istituzioni.

DAZI, A RISCHIO 1 PUNTO DEL PIL MONDIALE

“I dazi attualmente in vigore negli Stati Uniti”, ha esordito il Governatore, sebbene inferiori a quelli annunciati all’inizio di aprile, “restano i più elevati del secondo dopoguerra e sono causa del sensibile aumento dei dazi medi a livello mondiale”.
“Il loro impatto potenziale è oggi molto maggiore rispetto al passato, a causa della stretta integrazione dell’economia globale. L’inasprimento delle barriere doganali potrebbe sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di un biennio”.
Le politiche protezionistiche, ha aggiunto, “stanno spingendo l’economia mondiale su una traiettoria pericolosa. I dazi oggi in vigore potrebbero ridurre il commercio internazionale di circa il 5 per cento, dando avvio a una riconfigurazione delle filiere produttive globali. Ne deriverebbe un sistema di scambi meno integrato e meno efficiente. Gli effetti rischiano di travalicare la sfera commerciale, alterando la struttura del sistema monetario internazionale, oggi incentrato sul dollaro, e limitando i movimenti dei capitali”.
“L’indebolimento della cooperazione globale, anche in campo scientifico e tecnologico, finirebbe per ridurre gli incentivi all’innovazione e ostacolare il progresso. A lungo andare, verrebbero compromessi i presupposti stessi della prosperità condivisa. Ma il rischio più profondo è un altro: che il commercio, da motore di integrazione e dialogo, si trasformi in una fonte di divisione, alimentando l’instabilità politica e mettendo a repentaglio la pace”.
Un rischio “concreto” ha commentato il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, ai microfoni di “Sportello Italia” di Rai RadioUno, “se le cose continueranno ad andare come sembra che vadano. Però, ha aggiunto dell’Erba, “il Governatore ha spiegato come il sistema bancario italiano nel suo complesso, abbia una quantità patrimoniale sufficiente ad assorbire degli shock, e che non si prevedono ulteriori sofferenze di sistema. Come tutti sappiamo, le sofferenze sono il vero pericolo per le banche che rilasciano il credito”.
Il sistema del Credito Cooperativo, ha ricordato il Presidente di Federcasse, “è particolarmente impegnato nel sostenere il credito alle piccole e medie imprese” e “ha visto crescere la quantità dei propri impieghi”. “Le nostre imprese, che sono per lo più artigianali del piccolo commercio, continuano a chiedere prestito, che trovano”.
Sulla questione dei dazi Usa, il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti, partecipando alla diretta del GR1, ha ricordato come lo stesso Antonio Genovesi, con una visione razionale, ma potremmo dire profetica, assumeva che le tariffe commerciali, cioè le barriere nel libero scambio tra paesi, non aiuta né il benessere diffuso alla crescita e soprattutto non l’aiuta le relazioni tra gli stati”.
“Le barriere non aiutano sicuramente non aiutano: la parola chiave è quella della cooperazione”.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Panetta ha poi richiamato l’attenzione sul basso livello dei salari in Italia, oggi sotto i livelli del 2000. Nonostante un recupero lo scorso anno, secondo il governatore, la situazione riflette “il problema centrale” della produttività, con incrementi conseguiti finora che “sono incoraggianti, ma non bastano a sostenere lo sviluppo del Paese”.

“Per garantire un aumento duraturo delle retribuzioni è indispensabile rilanciare la produttività e la crescita attraverso l’innovazione, l’accumulazione di capitale e un’azione pubblica incisiva”.
Inoltre, “l’invecchiamento della popolazione e la bassa natalità sono destinati a incidere profondamente sul potenziale di crescita dell’economia italiana. Un aumento dei tassi di partecipazione al mercato del lavoro attenuerebbe questo impatto. Un contributo significativo potrà venire da una maggiore inclusione delle donne, la cui partecipazione resta tra le più basse d’Europa, nonostante i progressi recenti. Investimenti nei servizi per l’infanzia, in particolare per gli asili nido, possono agevolare l’occupazione femminile, ancora ostacolata dalla carenza di strutture adeguate, oltre che da una distribuzione squilibrata degli adempimenti familiari. Per ampliare stabilmente la forza lavoro, è necessario creare opportunità di occupazione attrattive per i numerosi italiani che lasciano il Paese alla ricerca di migliori prospettive. Negli ultimi dieci anni sono emigrati 700.000 italiani, un quinto dei quali giovani laureati. L’immigrazione regolare può fornire un apporto rilevante, soprattutto nei settori delle costruzioni e del turismo, che registrano una crescente scarsità di manodopera”.

“Era inevitabile – ha spiegato Gatti- che il governatore puntasse il dito sul tema demografico. Cinque le leve che lui individua: la prima è quella della lavoro, che deve ampliarsi, qualificarsi ed essere meglio retribuito. Il secondo è quello del protagonismo delle donne, che è indispensabile. Il terzo è quello dell’aumento della quantità e della qualità dei servizi, per l’infanzia, ma anche per le persone anziane non autosufficienti. Poi il tema delle migrazioni, ossia le emigrazioni: troppi giovani vanno via, sia le immigrazioni, ci serve immigrazione regolare di qualità”.

LA SEMPLIFICAZIONE DEL QUADRO REGOLAMENTARE E LE OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONE

In tema di semplificazione del quadro regolamentare, Panetta ha sottolineato che “in un contesto segnato da rischi crescenti sarebbe imprudente indebolire il quadro normativo. È essenziale mantenere un assetto regolamentare efficace, in grado di prevenire instabilità e preservare la solidità del sistema”.
“L’obiettivo, quindi, non deve essere l’allentamento delle regole, ma il loro miglioramento. Occorre puntare sulla semplificazione, eliminando sovrapposizioni e ambiguità normative e diminuendo gli oneri amministrativi. Una regolamentazione più chiara e coerente ridurrebbe l’incertezza per gli operatori e renderebbe l’azione di supervisione più efficace e tempestiva”.

“Una forte semplificazione – ha spiegato Gatti -, come ha ben evidenziato il governatore, non deve essere una deregolamentazione, ma una semplificazione che conservi la stabilità delle nostre banche nel continente. E soprattutto che sia in funzione della competitività. Sostanzialmente, c’è un passaggio culturale, oltre che politico e strategico: non più la stabilità per la stabilità, ma la stabilità al servizio dello sviluppo, al servizio della competitività. Insieme alla semplificazione, occorre anche accentuare l’impegno sulla proporzionalità delle norme e sulla loro adeguatezza, perché i destinatari non sono tutti uguali: ci sono colossi e ci sono poi le piccole banche di territorio che noi rappresentiamo”.

Sul tema delle aggregazioni bancarie, Panetta ha invece ribadito: “rappresentano un delicato momento di discontinuità nella vita degli intermediari. Devono servire a rafforzarli, e a questo scopo è necessario che siano ben concepite e volte unicamente alla creazione di valore. Creare valore significa, innanzitutto, offrire a imprese e famiglie finanziamenti adeguati per quantità e costi; strumenti di impiego del risparmio efficaci, trasparenti e a condizioni eque; servizi qualificati e innovativi, coerenti con le esigenze di sviluppo del Paese”.
Un paradigma importante per Gatti quello fornito dal Governatore, ovvero “creare valore, offrendo a imprese e famiglie, per prima cosa, finanziamenti adeguati per quantità e costi. Senza il credito è difficile fare investimenti”.

Scarica le Considerazioni finali del Governatore Download

La partecipazione del presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, alla trasmissione “Sportello Italia” di Rai RadioUno.

La partecipazione del direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti, alla diretta che il GR1 ha dedicato alle Considerazioni finali del Governatore.

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